Pulizia locali, sanificazione e disinfezione ai tempi del Covid-19

 Pulizia locali, sanificazione e disinfezione ai tempi del Covid-19

Pulizia locali, sanificazione e disinfezione ai tempi del Covid-19. In questo periodo stiamo combattendo contro l’emergenza CoVID-19. Spesso capita di sentir parlare di pulizia locali, sanificazione e disinfezione o sanificazione. Ma non si conoscono bene le differenze tra i diversi interventi per eliminare virus e batteri dagli ambienti di casa o lavorativi. In questo articolo ci si prefigge l’obbiettivo di spiegare in modo semplice e pratico le differenze ed il significato tra sanificazione, pulizia e disinfezione sia dal punto di vista normativo che pratico e dare alcune indicazioni sulle operazioni che dobbiamo mettere in pratica al fine di adempiere a quanto richiestoci.

Premettiamo comunque che come ormai sappiamo tutti le indicazioni in merito potranno variare al variare dei DPCM o nuove informazioni che riceveremo. Vivere e lavorare in un ambiente sano, privo di virus, batteri ed altri patogeni è importante sempre, non solo in questi giorni di emergenza. Iniziamo dall’aspetto normativo. Queste tematiche sono normate dalla Legge n.82 del 25 Gennaio 1994 che disciplina le attività di pulizia, di disinfezione, di disinfestazione, di derattizzazione e di sanificazione.

Pulizia Locali

L’obiettivo è di tutelare gli operatori ed i cittadini poiché, per questi interventi, si utilizzano anche prodotti chimici.

  • Detergenza e Sanificazione
  • Igienizzazione e sanitizzazione
  • Disinfezione

Spesso queste parole vengono viste come sinonimi, ma non è così. Detergenza e Sanificazione: sono tra loro sinonimi di una pulizia che prevede l’abbinamento di un tensioattivo ad una azione di tipo meccanico per rimuovere la sostanza organica Igienizzazione e sanitizzazione: si riferiscono invece ad un intervento mirato per ridurre la carica microbica in ambienti a basso rischio sanitario entro limiti stimati sicuri. Disinfezione: invece è un intervento chimico (tramite disinfettante) o di tipo fisico (tramite calore/vapore) mirato ad ottenere un coefficiente minimo di abbattimento della pressione infettiva abbattendo il 99.9%. Il Covid 19 non è stato ancora sufficientemente esaminato per poter disporre di metodi certificati e testati per la disinfezione.

Le misure straordinarie

Ad oggi facciamo riferimento all’attuale DPCM che indica che “per ambienti ove abbiano potenzialmente soggiornato casi di Covid-19 si devono applicare le seguenti misure straordinarie. Completa pulizia con acqua e detergenti comuni prima di poter essere nuovamente utilizzati. Per la decontaminazione si raccomanda l’uso di ipoclorito di sodio 0.1% dopo pulizia, o utilizzare etanolo al 70% dopo pulizia con detergente neutro per quelle superfici che potrebbero danneggiarsi (durante le operazioni devono essere utilizzati adeguati DPI quali facciale filtrante FFP2, protezione facciale, guanti monouso ed eventualmente camice a maniche lunghe)”; per la sanificazione quotidiana si possono seguire le medesime indicazioni effettuando quindi un “fai da te” tenendo traccia delle operazioni effettuate mediante una autocertificazione registrata dall’azienda o dal negozio su fogli cartacei o in formato digitale.

Esistono anche altre tecniche di sanificazione ambientale per eliminare batteri e virus andando dall’utilizzo di sostanze chimiche con una sterilizzazione a freddo nebulizzata o vaporizzata, la sanificazione con ozono (un gas naturale) ed il vapore, tutte operazioni che però richiedono attrezzature se non anche personale specializzato, operazioni che comunque dovrebbero essere ripetute con tempistiche che si differenziano in funzione dell’attività svolta nel locale e dagli accessi ad esso, con costi ed impegni in termini temporali anche non indifferenti.

Un ambiente sano

Un ambiente sano passa anche per un ambiente nel quale non vi sia diffusine del SARS CoV2-19 mediante impianti di climatizzazione e ventilazione. Di seguito si riportano le indicazioni da Protocollo per la riduzione della diffusione del SARS CoV2-19 stilato da AICARR (Associazione Italiana Condizionamento Aria Riscaldamento e Refrigerazione):

– aumento della portata aria

– forzatura serrande in sola aria esterna

– disattivazione o by-pass del recuperatore di calore

– mantenimento del setpoint umidità relativa al di sopra del 40%

– funzionamento in continuo dell’immissione dell’aia esterna. Cui aggiungiamo noi non deve comunque mancare la pulizia e igienizzazione dei filtri che in questo momento potrebbe necessariamente essere aumentata.

Confartigianato

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