L’Innovation Manager ed i suoi compiti per la crescita
Le opportunità di sviluppo offerte dall’industria 4.0 legate alla digitalizzazione dei processi, stanno portando sempre di più le aziende ad avvalersi della collaborazione di una nuova figura professionale. Quella dell’Innovation Manager. Secondo una stima effettuata dalla Digital Transformation Academy del Politecnico di Milano (Osservatori Digital Innovation) le aziende che hanno inserito questa figura nel loro organico sono il 27%.
Ma chi è l’Innovation manager e quali sono i suoi compiti?
L’Innovation manager è colui che guida l’azienda verso l’innovazione digitale. Possiede capacità intuitive ed è proiettato verso il futuro. Una persona innovativa, creativa, curiosa e dotata di una grande apertura mentale. Possiamo definirlo un esploratore. Evangelista dell’Innovazione e abilitatore. In qualità di esploratore, ha il compito di scovare i partner, di valutare le opportunità attraverso un’accurata attività di scouting, di analizzare la richiesta di digitalizzazione dell’azienda e di calarla all’interno del contesto di mercato di riferimento, di conoscere e monitorare i competitor.
Come Evangelista dell’Innovazione egli deve analizzare ed introdurre in azienda nuove tecnologiche attraverso un corretto cambiamento culturale. Deve, in poche parole, “cambiare” la forma mentis aziendale ancorata al passato. Infine, lo possiamo definire abilitatore con riferimento al fatto che deve saper valutare e analizzare i progetti inseriti in azienda. Solitamente proviene dal settore dell’ICT, R&S, dal Marketing o dalla Consulenza.
Quali sono le capacità e le competenze che un Innovation Manager deve avere?
Capacità di leadership e change management. Capacità di avere una visione strategica e di scenario che gli consentano di cogliere elementi in grado di influenzare il contesto in cui opera e di scegliere i trend che avranno un impatto determinante sui mercati in cui l’impresa potrà operare. E poi, competenze multidisciplinari e spiccate competenze tecnologiche. Altresì importante che abbia, competenze essenziali (analisi e ridefinizione della relazione del sistema organizzativo con l’ambiente esterno di riferimento, apertura al cambiamento e innovazione di approcci di lavoro e di metodologie organizzative e operative).
Competenze qualificanti (analisi ed elaborazione dei problemi con relative diagnosi e soluzioni). Competenze specialistiche (internet of things, cyber physical system, big data, cloud computing). L’IM deve essere in grado di stimolare la ricerca di soluzioni legate alla Digital Transformation e favorire l’introduzione e il consolidamento di idee innovative in azienda. Ha il compito di valutare nuove opportunità e trovarne delle nuove, a volte è chiamato a sviluppare i PoC (Proof of Concept) un esempio tipico è il prototipo, sviluppa nuove metodologie per favorire il cambiamento culturale in azienda di tutte le Line of Business, effettua analisi e valutazione dei risultati e gestisce il portafoglio progetti.
Innovation Manger figura chiave
L’innovation manager si pone come figura chiave. Leader capace di coltivare le idee e trasformarle in opportunità di business, gestendo gli impatti organizzativi relativi al processo di innovazione individuato e generando consapevolezza e coinvolgimento di tutte le funzioni aziendali interessate.
Al fine di favorire e sostenere i processi di trasformazione tecnologica e digitale delle PMI e delle reti di impresa su tutto il territorio nazionale attraverso l’introduzione in azienda di figure quali l’Innovation manager, il MISE ha messo a disposizione dei Voucher. La dotazione finanziaria messa a disposizione di questa misura agevolativa è pari a 75 milioni di euro per il triennio 2019/2021. Per far sì che le PMI si affidino a professionisti del settore e dunque utilizzino al meglio il Voucher, è stato istituito un elenco degli Innovation manager.
Chi può iscriversi all’elenco?
Possono iscriversi tutte le persone fisiche che, al momento della presentazione della domanda soddisfino almeno uno dei requisiti di seguito riportati:
accreditamento negli albi o negli elenchi dei manager dell’innovazione istituiti presso Unioncamere, associazioni di rappresentanza dei manager, organizzazioni partecipate, associazioni di rappresentanza datoriali;
accreditamento negli elenchi dei manager dell’innovazione istituiti presso le regioni. Ciò ai fini dell’erogazione di contributi regionali o comunitari con finalità analoghe a quelle previste dal Voucher per consulenza in innovazione.
Possono presentare domanda anche le persone fisiche. Le caratteristiche sono: essere in possesso di un dottorato di ricerca in settori relativi alle aree scientifico-disciplinari. Essere in possesso di un master universitario di secondo livello in settori relativi ad una delle aree scientifico-disciplinari sopracitate; sono in possesso di un diploma di laurea magistrale delle suddette aree. Infine, possono presentare domanda anche le società operanti nei settori della consulenza. E poi i centri di trasferimento tecnologico nell’ambito dell’industria 4.0. Ed anche i centri di competenza ad alta specializzazione e gli incubatori certificati di start-up innovative.